IL PAESE DI SANTA ANATOLIA
Introduzione
Il Paese di Santa Anatolia conserva tracce degli antichi insediamenti italici e romani con le mura poligonali oggetto di studio anche di insigni studiosi italiani ed europei dell'ottocento, come il Dodwell che esaminò e rilevò quelle all'interno della proprietà Placidi e dell'Ara della Turchetta. Secondo alcuni autori tra gli attuali paesi di Santa Anatolia e Torano e da collocare l'antica citta di Tora.
Il CASTELLO MEDIOEVALE
Ad ovest dell'attuale chiesa di S. Nicola da Bari, dove era ubicato il palazzo gentilizio dei signori Placidi prima del terremoto di Avezzano e dove ora e situata l'abitazione del signor Antonio Amanzi, esiste una sporgenza, in posizione strategica, chiamata Torrione ("Terrone"), ricoperta di folta vegetazione e sterpaglia, è da porre forse il castello medioevale di S. Anatolia. In detta zona non si rinvengono né resti antichi né medioevali.
Il castello se non era ubicato qui doveva essere ubicato a nord-ovest di Bocca di Teve dove si trova un colle chiamato " Pié di Castello" o " Callionara " in cui si scorgono, sparsi sul terreno, resti di mattoni.
La tradizione orale del paese non ricorda alcun castello ma gli storici che ne parlano sono talmente tanti e degni di fede per cui non vi può essere neppure l'ombra del dubbio sulla sua esistenza.
Titolo Articolo: CASTELLO DI SANTA ANATOLIA
Autore: MONSIGNOR GIOVANNI MACERONI
La storia di Santa Anatolia Vergine e Martire
L'agiografia della Santa è legata a quella di Santa Vittoria
e di Sant'Audace. Le giovani fanciulle, entrambe
cristiane e di nobile famiglia romana, furono chieste in spose
da due giovani patrizi, Eugenio e Aurelio Tito, ma esse
rifiutarono per donarsi al Signore, facendo voto di castità.
I due giovani non accettarono tale decisione e grazie
all'approvazione dell'Imperatore Decio (249 - 251 d.C.)
relegarono le due giovani nei loro possedimenti di campagna, fuori da Roma, Vittoria a Trebula
Mutuesca (oggi Monteleone Sabino, RI) e Anatolia a Tora.
Secondo molti autori l'antica città di Tora sarebbe da localizzare
tra gli odierni paesi di Santa Anatolia e Torano (Comune di Borgorose, RI),
secondo altri a Castel di Tora (RI). Le Sante furono
condannate, dai due giovani rifiutati, a morire.
La morte di Anatolia sarebbe dovuta
avvenire tramite veleno,
di questo supplizio, fu incaricato il giovane soldato Audace,
che rinchiuse la vergine in un sacco insieme ad un serpente.
Santa Anatolia pregando riuscì a salvare se stessa e lo stesso Audace,
che fu, in seguito, aggredito dal serpente.
Il giovane davanti al miracolo si convertì al cristianesimo,
ma subì poi la stessa sorte di Santa Anatolia,
che fu uccisa con la spada il 9 luglio del 251.
Qualche anno più tardi anche Vittoria fu uccisa con la spada,
a Trebula Mutuesca,
per essersi rifiutata di adorare una dea pagana, su invito di
un commissario
del pontefice (sacerdote esperto della religione romana)
del campidoglio,
e sepolta in una grotta dove oggi
sorge il suo santuario.
Il culto di Santa Anatolia è antichissimo ed ebbe come centro di propagazione
la città di Tora. Dal X sec. i corpi di Santa Anatolia e di Sant'Audace
sono custoditi presso Subiaco. Comunque alcune parti della Santa
furono trasferite in altri luoghi, come il braccio custodito ad Esanatoglia (MC) ed un
frammento osseo conservato nel santuario di Santa Anatolia (RI).
Oggi i corpi di Santa Anatolia e Sant'Audace giacciono nel monastero di Santa
Scolastica (Subiaco, RM), mentre il capo di Santa Anatolia e di Santa Vittoria
riposano presso il Sacro Speco (Monastero di San Benedetto, Subiaco, RM).
Il paese di Santa Anatolia (RI) festeggia la
Santa Martire il 9, giorno della morte della Santa, ed il 10
luglio di ogni anno. In realtà i preparativi per i festeggiamenti
vengono portati avanti durante tutto l'arco dell'anno dai
"festaroli" del comitato, ossia le persone incaricate su
base volontaria della preparazione dei festeggiamenti,
i quali, oltre ad occuparsi di tutti gli aspetti
dell'organizzazione della festa, ospitano con orgoglio
e profonda
devozione la statua della Santa nella propria abitazione per un
periodo di quattro mesi, al termine del quale una nuova processione
dei fedeli riporterà la statua nel Santuario di Santa
Anatolia,
dove sarà celebrata una messa e da lì, sempre in processione,
nella casa di un altro "festarolo" per i successivi quattro mesi.
Questo rito si ripete fino al culmine delle celebrazioni che
si svolgeranno il 9 e il 10 luglio, con i sacerdoti della
diocesi e del
circondario che officeranno messa alle migliaia di fedeli
che giungeranno al santuario.
La domenica del 10 luglio sarà il
Vescovo della Diocesi di Rieti a dire messa.
Dopo l'ultima messa delle ore 18, si insedia il nuovo comitato per i festeggiamenti dell'anno successivo e,
la statua
della Santa è portata in processione nella casa del primo festarolo.
Le celebrazioni religiose sono accompagnate dalla grandissima fiera del
10 luglio e da serate in musica con cantanti e gruppi musicali nonché
da fuochi artificiali.