LAGO DELLA DUCHESSA
Il Lago della Duchessa, di origine carsica, posto a 1788m. s.l.m. (coordinate in gradi decimali: latitudine e longitudine 42.187461 N, 13.348039 E) in una conca glaciale sovrastata da imponenti cime (Monte Murolungo 2184m, Monte Morrone 2141m), è uno dei laghi più alti dell'Appennino centrale.
Il Lago è all'interno del
SIC (Sito di Importanza Comunitaria)
denominato Monti della Duchessa - area sommitale ed identificato
dal codice IT602020. I SIC sono definiti in base alla
Direttiva Comunitaria numero 43 del 21 maggio 1992,
(92/43/CEE), conosciuta meglio come
"Direttiva Habitat".
La Direttiva emanata del Consiglio Europeo,
è relativa alla conservazione degli habitat
naturali e
seminaturali e della flora e della fauna
selvatiche. In Italia la Direttiva Habitat è
stata recepita dal D.P.R. 357/97 e
dal successivo D.P.R.
numero 120 del 12 marzo 2003 (per maggiore informazioni si visiti la pagina
"I SIC delle Montagne della Duchessa").
L'origine carsica si riconosce nelle due doline,
che gli conferiscono la caratteristica forma a otto (si veda la foto che segue).
Il lago non è alimentato da sorgenti proprie o da un fiume
e il livello delle acque è legato a fattori meteorici
(pioggia e neve), al ciclo dell'acqua e allo sfruttamento
stagionale da parte degli animali domestici in alpeggio
(ovini, equini e bovini).
Un altro fattore che limita fortemente il livello delle
acque è un inghiottitoio carsico, sulla riva nord-occidentale.
L'acqua nei periodi di piogge intense o dopo lo scioglimento
delle nevi in primavera (acque di fusione), raggiunge il
livello della bocca dell'inghiottitoio e vi precipita
all'interno.
Classificato come lago poco profondo, ha un'estensione di
circa quattro ettari con un perimetro di
c. 973m,
naturalmente questi dati variano a seconda del
livello di precipitazioni annue (piovose e nevose).
Nello specchio d'acqua è presente il Tritone crestato, Triturus carniflex (Laurenti, 1768) che qui raggiunge uno dei suoi massimi attitudinali, almeno per il Lazio (Anfibi e rettili del Lazio, © 2000, tutti i diritti spettano alla Fratelli Palombi Editori). Il Tritone (specie protette dalla Direttiva 92/43/CEE) è un anfibio e come per molte specie di questa classe di vertebrati, la sua riproduzione è legata all'acqua. Il periodo riproduttivo inizia in inverno e, termina con il ritorno sulla terraferma che avviene in tarda primavera. La stagione riproduttiva può subire, a queste quote, uno slittamento, infatti, il Lago può rimanere ghiacciato anche nei primi mesi della primavera e sono state osservate larve della specie anche in Luglio (da: Anfibi e rettili del Lazio, © 2000, tutti i diritti spettano alla Fratelli Palombi Editori).
Nella zona del Lago, la prateria d'altitudine,
caratterizzata dalla più vasta estensione di
prateria mesofila continua
a Festuca nigrescens
di tutto il massiccio del Velino-Duchessa,
con rocce
calcaree e pulvini di ginepro nano,
ospita la Vipera dell'Orsini
(Vipera ursinii)
presente in Italia solo in alcune zone
dell'Appennino centrale.
La flora è ben rappresentata dalla presenza
di specie e comunità vegetali
rarissime e minacciate.
Tra le specie minacciate vi è il Ranunculus trichophyllus (si veda immagine sotto);
e tra le rarissime: Saxifraga adscendens ssp. parnassica,
Saxifraga ampullacea,
Saxifraga porophylla,
Alchemilla plicatula,
Dryopteris villarii, e
Gnaphalium diminutum.
Anche le specie endemiche sono numerose:
Ranunculus apenninus,
Phleum ambiguum
,
Saxifraga ampullacea,
Saxifraga porophylla,
Cirsium tenoreanum,
Gnaphalium diminutum.
È inoltre possibile, per i possessori di Smartphone
con sistema operativo "Android" (dal "Google Play Store") e
"iOs" ("dall'Apple store"), dotati di antenna GPS, scaricare l'
app
"AllTrails"
dalla quale si può consultare direttamente sullo smartphone la
Guida Multimediale sulla flora della Valle della Cesa, del Vallone del Cieco e del Lago, realizzata nell'ambito del
Progetto MIUR dall'
Università degli Studi Roma Tre.
UN PO' DI STORIA: IL SEQUESTRO MORO
Il Lago della Duchessa è balzato agli onori della
cronaca con il sequestro Moro da parte delle Brigate
Rosse avvenuto il 16 marzo 1978,
quando il falso comunicato n. 7 del 18 aprile 1978
avvisava che la salma dell'Onorevole Aldo Moro giaceva nei
fondali del Lago della Duchessa, di seguito viene
riportato parte del falso comunicato:
"Oggi 18 aprile 1978, si conclude il periodo "dittatoriale"
della DC
che per ben trent'anni ha tristemente dominato con
la logica del sopruso. In concomitanza con questa data
comunichiamo l'avvenuta esecuzione del presidente della
DC
Aldo Moro, mediante "suicidio".
Consentiamo il recupero della salma, fornendo l'esatto
luogo ove egli giace. La salma di Aldo Moro è immersa
nei fondali limacciosi del Lago Duchessa, alt. mt. 1800
circa località Cartore (RI) zona confinante tra Abruzzo
e Lazio".
Le ricerche effettuate nel Lago (vedi le foto dell'epoca cliccando sul seguente indirizzo
aldo_moro.htm) e nella zona circostante
impegnarono numerosi uomini e mezzi e l'uso di piccole
cariche esplosive per permettere ai sommozzatori di
esplorare il fondo del Lago della Duchessa. Ovviamente,
data la natura del luogo (il Lago in inverno è normalmente
ghiacciato) e del comunicato (falso) gli sforzi furono
infruttuosi.
Il corpo dell'Onorevole Aldo Moro venne fatto
ritrovare dalle BR
in via Caetani a Roma il 9 maggio 1978.
Per saperne di più puoi visualizzare (link a sito esterno)
il telegiornale RAI
dell'epoca al seguente
indirizzo:
https://www.youtube.com/watch?v=GSjWhrBLj38&feature=related