Le interviste agli esperti sull' Orso Marsicano
tratto da gaianews.it

L'orso Marsicano vive principalmente nel Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise ed attualmente la popolazione si attesta nettamente al di sotto delle 100 unità. Per questo è a grave rischio di estinzione. Negli ultimi due mesi la popolazione è stata ulteriormente ridotta dalla perdita di due esemplari: uno è stato ritrovato seppellito e ricoperto di calce il 21 aprile scorso; l'altro, una femmina con tre cuccioli, è stata investito il 3 maggio scorso.

Per capire meglio i termini della questione, abbiamo intervistato il professor Luigi Boitani, dell'Università La Sapienza di Roma, il dottor Giorgio Boscagli direttore del Parco delle Foreste Casentinesi, il dottor Franco Zunino segretario nazionale di Wilderness Italia, il dottor Giuseppe Rossi presidente del PNALM e il dottor Dario Febbo direttore del PNALM. Le interviste saranno pubblicate a cadenza settimanale e potranno essere ascoltate in formato mp3.

Oggi invece apriamo l'Osservatorio sull'Orso Marsicano con un intervento scritto dal dottor Daniele Valfrè, naturalista dell'associazione ALTURA. L'intervento è stato scritto a seguito dell'uccisione dell'orsa il 3 maggio scorso.

Prima puntata: Lettera di Daniele Valfrè


È l'ennesimo orso che finisce ucciso, questa volta per investimento, ma non importa più per cosa: incuria, bracconaggio, cause naturali, competizione intraspecifica, avvelenamento...

Il dato e che un altro orso marsicano, la specia più minacciata di estinzione in Italia, e morto.

E per di più un esemplare femmina. Sappiamo che su una popolazione stimata di soli 40 -50 individui, le femmine adulte non sono più di una quindicina. Meno una. Anzi meno quattro, forse cinque se consideriamo le morti a partire dal 2007. Poi dobbiamo aggiungere i cuccioli morti (di cui diverse femmine), o quelli che probabilmente lo saranno come in quest'ultimo caso, in quanto l'orsa investita ieri aveva tre cuccioli ancora da svezzare completamente.

Di questo passo tra qualche anno gli speculatori, sindaci senza scrupoli propositori di strade inutili, lottizzatori di recidence che rimarranno vuoti, imprenditori delle "energie verdi" mangia territorio, imprenditori del circo bianco di dove la neve non c'e, giocatori di golf, non avranno più problemi a dover competere con le poche misure di tutela gia blandamente erette a tutela dell'orso marsicano da Regioni ed Enti Parco che di giorno annunciano fastose strategie di ricerca e conservazione e di notte dimenticano come la rigorosa tutela del territorio di frequentazione dell'orso sia la prima misura di protezione da intraprendere.

Enti imbarazzati che non sanno dire di NO al "progresso" e allo "sviluppo economico" proposto da chicchessia, ma che poi si dichiarano preoccupati delle sorti del plantigrado.

Probabilmente quando il PATOM, il Piano di Azione per la Tutela per l'Orso Marsicano in cui convergono 3 regioni, 6 provincie, Ministero dell'Ambiente, Corpo Forestale dello Stato, Università di Roma, una decina tra altri Enti e Aree Protette avrà partorito qualche cosa di concreto per la salvezza dell'orso, gli unici esemplari rimasti saranno confinati nelle aree faunistiche del PNALM.

Devo pero riconoscere che in ambito PATOM la regione che si e più data da fare e stata, negli scorsi anni, il Lazio. Ma ora in Regione il vento e cambiato e chissà che non si rimetta in pari . la strada del Fosso Fioio sembra un buon inizio !!


Articolo tratto da gaianews.it